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Come funziona il Raid per la copia dei dati

Le funzioni Raid della scheda madre aiutano a evitare perdite di dati ma non sono una soluzione completa, perché non mettono al riparo dalle cancellazioni accidentali causate da virus informatici, errori o sviste.

Per proteggere i dati bisogna prima di tutto eseguire un backup regolare: basta acquistare una chiavetta Usb o un hard disk esterno di capacità sufficiente, sottoscrivere un servizio di archiviazione su internet, come Dropbox, Microsoft Skydrive o Google Drive, che è gratuito fino a qualche gigabyte di capacità.
Dopo avere collegato il disco, si può usare la funzione di backup di Windows (notevolmente potenziata in Windows 8) o un software scaricabile gratuitamente da internet, come Duplicati, per trasferire periodicamente e automaticamente i dati aggiornati sul disco di backup.

La protezione tramite Raid è un passo ulteriore per evitare problemi: oltre ai dati, il Raid fa una copia in tempo reale del sistema operativo e dei programmi, sempre allineata tra disco principale e disco di riserva. Il suo più grande limite è che per attivarlo in Windows 7 o Windows 8 bisogna installare un secondo hard disk identico a quello principale e reinstallare da capo il sistema operativo.
Ciò non è necessario se il sistema operativo è Linux o Windows Server, che tuttavia presentano una limitazione. Quando si sfrutta la funzione Raid “software” del sistema operativo o quella supportata dal Bios della scheda madre, in caso di guasto di un hard disk il pc potrebbe bloccarsi completamente fino a quando il sistema operativo desiste dal tentativo di accedere al disco guasto. Ciò non accade in caso di Raid “hardware”, cioè gestito da una scheda di espansione dedicata, o quando si usano hard disk progettati appositamente per funzionare in modalità Raid, che hanno un costo leggermente superiore ai dischi standard

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