C’è sempre stata una forte competizione in ambito. A volte anche stesso nella casa di Google: stiamo parlando dei servizi che distribuiscono musica in streaming, tramite una comunicazione in Podcasting o semplicemente la scelta d’un album da ascoltare sul momento. Apple ha il suo programma, Spotify e Soundcloud sono altri concorrenti. Ma per quel che riguarda la casa della grande G, la faccenda è leggermente più complessa.
Infatti, questo stesso marchio ha sempre avuto una certa divisione da i suoi programmi interni. Guardiamo Google Play Musica (spesso riferito con solo Music) ad esempio: fa parte della collana dei vari servizi Play, per leggere libri o guardare video. Ovviamente Music è fatto appositamente per fare in modo di ascoltare tutti i brani che vogliamo, nella comodità di avere l’interconnessione di Google in tutto ciò che stiamo cercando ed aggiungendo.
Ma negli anni, è nato un altro servizio chiamato Youtube Music. Nulla di strano in tutto ciò: anche con questo servizio è possibile ascoltare la musica che vogliamo, eccetto che bisogna considerare una singola cosa: anche Youtube è di Google.
Per quanto assurdo può essere, questi due servizi hanno vissuto insieme anche per anni. Questo perché la casa ha voluto vedere cosa sceglievano di preferenza l’utenza americana e poi mondiale: il nome di Youtube è tanto grande da rendere Play Musica meno importante? Secondo i risultati, sì! Nonostante la possibilità di associare informazioni e ricerche fra altri programmi di Google (cosa comunque che si può fare ora con Youtube Music) molti hanno preferito appunto il nome che molti riconoscono ancora di più: Youtube. Questo perché da molto tempo, parecchi utenti hanno usato il famoso sito web anche per salvare musiche di vario genere – non solo in Videoclip, ma anche in semplici tracce musicali da ascoltare tranquillamente (purtroppo incoraggiando anche un po’ la pirateria).
Perciò, Google si è vista costretta a rimuovere Play Musica dai suoi servizi per confondere meno l’utenza e permettere così d’incanalare quel che rimane del traffico fin dentro Youtube Music.
Che cosa significa per noi? Se avete mai usato Google Play Musica per salvare brani o per effettuare qualche ricerca, è ora solamente possibile esportare i vari brani direttamente a Youtube Music o eliminare la cronologia. E’ anche possibile scaricare tutta la raccolta musicale (se permesso) direttamente dal servizio. E’ possibile fare tutto ciò sia dall’App che dal sito web, cosa che consigliamo. Potete fare il tutto da qui: https://play.google.com/music/managemusic
Ed ora che Play Musica non c’è più, cosa ci rimane da fare?
- Procedete per Youtube Music. Potete sia usare il sito web (music.youtube.com/) che anche trovare l’App abbinata. Questo servizio è ritenuto migliore per una singola ragione: raccoglie anche le nostre preferenze dal sito normale. Controlla a quali canali siamo iscritti che s’occupano di musica, e ne applica uno stile più sobrio ed immediato per ascoltarne le tracce. Per questo è più comodo, ma non per tutti, specialmente per chi è stato abituato a lungo da Play Musica.
- Spotify (). Saltare ad un altro servizio nemmeno è una cattiva idea. Spotify è ben conosciuto per offrire sia un buon metodo di podcasting che anche un’ottima libreria di musiche che potete ascoltare in qualsiasi momento.
- SoundCloud (). Più adeguato se vogliamo seguire degli autori autonomi, SoundCloud raccoglie artisti d’ogni genere, anche per chi vuole semplicemente cercare qualche effetto sonoro particolare o un atmosfera adeguata per un certo ambiente (il suono delle onde del mare, ad esempio).
- Amazon Music (). Altro famoso servizio che permette di ascoltare album di ogni tipo, fra i più famosi e i meno conosciuti. Magnifico se unito all’abbonamento Amazon Prime, offre più di due milioni di brani. App comoda e funzionale, non ha tantissime funzioni ma l’essenziale lo svolge bene.