INTERNET

Fisco e Web: le risposte alle domande piu’ comuni

Per tutti gli utenti di Blotek.it quest’oggi abbiamo realizzato un’intervista al dott. Giovanni Emmi, commercialista online dello Studio Emmi.

Lavorando con clienti online il dott. Giovanni Emmi si è gentilmente offerto di dare delle risposte ad alcune delle domande più frequenti che vengono rivolte da chi si avvicina al mondo del web cominciando a trarne i primi guadagni ma non sa come regolarsi col fisco.

Ecco allora di seguito le domande che abbiamo rivolto e le relative risposte:

Ho un sito web con delle entrate pubblicitarie, è obbligatorio aprire la partita Iva ?

Dipende dal volume degli incassi. L’attività può essere considerata occasionale o abituale. In quest’ultimo caso é necessaria l’apertura della partita iva. Un limite potrebbe essere quello stabilito dalla normativa previdenziale per le prestazioni occasionali con unico committente (5.000,00 Euro). In generale  comunque l’esercizio di una professione in maniera abituale obbliga alla apertura della partita iva.

Quali sono i costi di apertura ?

Nel caso di consulenza pubblicitaria non vi sono costi specifici per l’apertura di partita iva e iscrizione gestione separata Inps Legge 335/95. Se l’attività invece é di servizi (es. agenzia pubblicitaria, servizi web, ecc.) l’inquadramento é quello della impresa di servizi. In questo caso é necessario presentare modello Comunica alla Camera di Commercio con costi diretti per circa 150,00 euro variabili in base alla provincia di appartenenza. In entrambi i casi descritti andrebbero considerate le competenze per un professionista, variabili solitamente da 50 a 100 Euro.

Quali forme societarie sono consigliabili ed relativi costi ?

Non si consiglia di esercitare l’attività in forma societaria, in quanto i costi per la creazione, gestione ed eventuale cancellazione aumentano considerevolmente: circa 1.500 Euro per costituire ed avviare una s.n.c. o s.a.s, circa 2.200 Euro per una srl oltre versamento decimi (da verificare eventuali modifiche Manovra Monti).

Quali sono i costi fissi e quelli in percentuale relativi ad un anno fiscale ?

Per una attività di servizi sotto forma di ditta individuale con reddito non superiore a 15.000 Euro i costi annui sono di circa 3.100 Euro per Inps e CCIAA. I costi percentuali sono di circa il 20-30% per anno. In caso di reddito superiore a 15.000 Euro proveniente da attività di servizi oltre al costo fisso il costo in percentuale lievita a circa il 45/55% (contributi previdenziali + Imposte sul reddito)

Sono previste delle agevolazioni fiscali ?

Il nuovo regime dei minimi prevede una imposizione fissa al 5% per cinque anni. In questo caso il costo percentuale per l’attività svolta diminuisce significativamente. Per accedere al regime, tuttavia é necessario che ricorrano alcuni presupposti, tra i quali investimenti limitati a 15.000 nel triennio, volume di affari non superiore a 30.000 Euro, mancanza di cessioni all’esportazione, non aver avuto partita iva negli ultimi tre anni, non prosecuzione di altra attività anche di lavoro dipendente, ecc.

PS. Lo Staff di Blotek.it ringrazia sentitamente il Dott.Giovanni Emmi per il tempo dedicato e le informazioni rilasciate!

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