Software

Iniziare a programmare: alcuni consigli sui primi passi

A beneficio di tutti gli utenti di Blotek.it abbiamo oggi intervistato Vincenzo La Rosa, un programmatore freelance chiedendogli alcune opinioni sul mondo della programmazione e dei consigli per chi vorrebbe approcciare con le basi di programmazione.

Quali sono le differenze sostanziali fra programmazione web-oriented e programmazione classica?

Ormai oggi non ci sono molte differenze tra la programmazione classica e quella per il web, l’unica differenza tra il web e l’offline può essere la struttura grafica dello stesso: programmando per il web devi saper usare obbligatoriamente l’html o meglio devi sapere come funziona in quanto tutti i linguaggi web (php,asp,ruby…) non fanno altro che creare delle pagine html dinamiche. Altra differenza è l’uso del pc in quanto un software pensato per il web non può gestire tutti i processi ed eventuali operazioni sul computer dell’utente (client), mentre un applicazione pensata per l’offline ti permette di “giocare” con il computer.

Consigli per gli autodidatti: quali secondo lei le migliori risorse per avvicinarsi al mondo della programmazione?

“Per iniziare bene (come ho fatto io grazie al prof Nizzola) bisogna fare molti esercizi, vi starete chiedendo quali? Bene prendete un libro dalla terza elementare in poi e iniziate a fare i problemi, ma non guardando e dicendo questa è la risposta, bisogna leggere il problema e capirlo. Posso fare un esempio:

Problema: “Luca ha 50€, va al negozio e ne spende la metà per comprare un libro, mentre torna a casa spende altri 5€ per comprare ….”

Basta leggerlo per capire subito la soluzione (20€), a noi però interessa il ragionamento che sta dietro.

Individuiamo subito variabili che sono 3 (in questo caso); la prima indica i 50€ (soldi posseduti prima delle spese). La seconda indica i 5€  di spesa, e la terza ci darà il risultato J.

Io ho seguito questa strada e devo dire che mi sono trovato bene. Per quanto riguarda i libri consiglio di leggere Visual Basic 2010 Spiegato a mia nonna  per quanto riguarda la programmazione classica, quella è la base, e per le basi del php leggere le guide online iniziando da questa http://www.orebla.it/module.php?n=php_1″

– Quali sono le fasi di progettazione e sviluppo di un’applicazione?

“Per sviluppare un applicazione possiamo distinguere tre macro fasi:

1         Raccolta informazioni da parte del cliente

           1.1   Visionare i moduli cartacei in uso dall’azienda (in modo da ricrearli in modo dinamico)

           1.2   Chiedere informazioni a chi ci commissiona il software per esempio quali sono le fasi di lavoro che vuole    includere nel software o tutto il ciclo lavorativo (se vuole digitalizzare il tutto)

2         Realizzazione vera e propria del software (sia web, sia per desktop)

            2.1   Con i dati raccolti di iniziano a creare singole funzioni per svolgere un determinato compito

            2.2   Si “uniscono” in un unico file tutte le funzioni realizzate e si procede con la creazione dell’ide (interfaccia grafica)

            2.3   Si prova il software appena realizzato in azienda o passandolo a betatester

3         Test dell’applicazione nell’azienda del cliente e correzione ultimi bug, se presenti “

– Quali sono secondo lei le prospettive di lavoro per la figura del programmatore?

“C’è molta richiesta di programmatori, basta pensare al boom che ha fatto facebook, twitter e simili, basta pensare ai continui successi di ubisoft e software house americane, l’unica cosa che ci si deve mettere in testa è quella di lasciare l’Italia e spostarsi in America! “

– A suo parere, nel mondo della programmazione conviene più cercare lavoro presso software house e mettersi in proprio?

“Oggi con i tempi che corrono bisogna cercare lavoro in un software house ma ovviamente se ci sono 100 programmatori non tutti possono lavorare per un’azienda e quindi aspettare il 27, la cosa ideale dal mio punto di vista sarebbe quella di mettersi in proprio magari aprendo una propria software house o diventando freelance, anche se io opterei per la prima soluzione”

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