Man mano che passano gli anni, in casa cominciano a spuntare cellulari buttati e Power Bank abbandonati. Per quest’ultimo magari abbiamo qualche interessante utilizzo: vediamo quali sono!
Utilizzatelo per alimentare qualsiasi cosa tramite USB…ventilatori, scaldamani o coperte. O perfino il vostro Raspberry e Nintendo Mini! Ricordatevi che si tratta pur sempre d’una batteria che sviluppa dai 2,5 ai 5 volts totali d’elettricità totale (se parliamo di USB normale), con un amperaggio che può cambiare, ma non troppo. Siate creativi in ciò che volete alimentare, ma anche prudenti: ad esempio se il vostro Power Bank sviluppa 1-1,5A non sarà capace d’alimentare efficientemente qualsiasi cosa che richiede almeno 2A, come appunto un NES Mini.
Utilizzatelo per ampliare la durata totale di qualsiasi cosa…droni, torce, insomma il discorso rientra nel consiglio di prima ma con una variante: usate il power bank come una sorta di serbatoio ausiliario. Ovvio, alcuni dispositivi smettono di funzionare quando sono in ricarica, ma alcuni continuano ad usare le batterie principali che sono a loro volta ricaricate continuamente dal vostro Power Bank. Basta saperlo fissare in maniera giusta e sicura per aver così aumentato di molto la durata di qualsiasi cosa. Fate sempre attenzione però a non surriscaldare l’apparecchio, visto che stando in continua ricarica possono scaldarsi troppo.
In estensione a quest’idea, va detto che più è potente un Power Bank, maggiori sono le sue funzioni e possibilità. Ad esempio esistono Power Bank capaci d’alimentare tranquillamente dei portatili (basta però che la funzione sia inclusa)…ed alcuni prodotti, come i Mac dell’Apple o i Pixel C di Google possono essere ricaricati tramite una porta USB di tipo C.
Ricordatevi che, alla fin fine, si tratta pur sempre d’una batteria. Se siete piuttosto bravi nel campo dell’elettronica, potete smontare il Power Bank ed estrarre la batteria o le relative celle, con il quale potete farne qualsiasi uso.
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