Cosa succede quando un giovane ragazzo si ritrova coinvolto in una guerra civile fra le vette dell’Himalaya? Generalmente nulla di buono, ma questo è Far Cry, quindi toccherà diventare prima di subito dei guerriglieri esperti nell’utilizzo di ogni tipo di arma, anche perché di alternative proprio non ce ne sono. In realtà il quarto capitolo di questa serie si distanzia un po’ dai toni stile “Un tran-quillo week-end di paura” che caratterizzavano il terzo titolo, tanto da proporre un cattivo, Pagan Min, che in tutta sincerità pare più un narratore sopra le righe che non un folle burattinaio afflitto da evidente sociopatia.
Purtroppo questa mancanza di mordente si va a riflettere sulla narrazione, che il più delle volte scorre via senza troppe sorprese, lasciando il meglio solo per le ultime ore di gioco. Per fortuna gli incontri con i vari personaggi si rivelano assai più interessanti, mettendo in luce una certa ricercatezza nel tratteggiare comportamenti e abitudini. Il gioco vero e proprio di certo non sorprenderà i fan di Far Cry, trattandosi indubbiamente di un’evoluzione dei concetti espressi in passato.
Ci sono una miriade di missioni da portare a termine avamposti da liberare, antenne da distruggere, nonché veicoli e velivoli di tutti i generi, compresi dei distruttivi quanto inarrestabili elefanti. Insomma, anche se la mappa è davvero enorme (con tanto di possibilità di arrampicarsi in giro tramite un rampino), non si hai mai l’impressione di girare a vuoto, anche perché il Kyrat è davvero splendido a livello grafico, specialmente se possedete una scheda Nvidia di ultima generazione. Il gioco infatti prevede numerosi miglioramenti tecnici dedicati proprio alle GPU GeForce, che impreziosiscono ulteriormente le già ottime ambientazioni. Ma al di là delle questioni tecniche Far Cry 4 rimane un’ottima esperienza, un titolo solidissimo. Magari non proprio fra i più originali di sempre, ma complessivamente godibile sotto quasi ogni aspetto