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Cos’è il Doomscrolling

Al giorno d’oggi parecchi termini sono coniati giorno dopo giorno. Uno dei tanti che è riuscito a stabilirsi per bene nella coscienza dei tanti utenti sulla rete è il FOMO (Fear Of Missing Out) che è un sintomo che riguarda le persone che non possono fare a meno di controllare la rete (e in particolare i social network) ogni giorno. E’ sempre più noto come questi luoghi ormai incoraggiano particolari comportamenti per incrementare visite, inserire più pubblicità, o portare gli utenti ad avere giustamente particolari preoccupazioni.

Una di queste preoccupazioni si chiama Doomscrolling. Prima d’iniziare a capire che uso ne fanno i social network, vediamo di capire attualmente di cosa tratta questo “sintomo della rete”.

Il Doomscrolling riguarda specificatamente social networks come Twitter o Facebook, il quale hanno nella Home la possibilità di poter scorrere le notizie in maniera continua. Questo ovviamente viene definito come “scrolling”, che riguarda la visione di post e notizie di vario tipo. Quando le notizie riguardano principalmente faccende negative, si entra nel termine di Doomscrolling. Doom sta per sventura, rovina, e così via. Quindi questo sintomo si concentra sul visionare continuamente notizie che hanno un impatto negativo sul nostro umore, qualcosa al quale ci si ritrova a guardare di continuo senza sosta.

Perché ci succede tutto ciò? Fra le tante teorie che vi sono al riguardo, quella più valida riguarda attualmente un nostro istinto di pura sopravvivenza. Fin dall’alba dei tempi infatti, era naturale per noi essere in guardia dei pericoli in arrivo – che questo sia un semplice animale predatore o meno. Stessa cosa perciò si può notare nel Doomscrolling: questa non è altro che un’ossessionata ricerca alla prevenzione dei pericoli in arrivo, un impulso che può diventare ossessivo se non sappiamo tenerlo sotto controllo.

Ma perché il social network non aiuta, come mai lo incoraggiano? Forse è voluto, forse è semplicemente una meccanica del sito nel quale è facile finirne immischiati. Il punto è questo: ogni social network ha un algoritmo proprio studiato appositamente per controllare i contenuti che preferiamo di più. Le informazioni non sono mai complete, ma queste possono riguardare la quantità di pagine con il quale interagiamo (sia entrando che solo scrivendo un commento) così come anche il tempo che impieghiamo restando fermi a leggere qualcosa. Questo non riguarda solo l’interno del sito: anche cercarne informazioni fuori può risultare in un inclusione dell’algoritmo, considerato che molti social network fanno spesso una lettura rapida dei cookie condivisi da altri servizi pubblicitari.

La reazione naturale dell’algoritmo è quindi quella di proporre più contenuti che riguardano i gusti dell’utente. Di conseguenza, tutte le notizie che riguardano solo disastri, eventi negativi ed altro non faranno che finire sempre più nella home – fino a diventare la concentrazione principale delle notizie presenti. Da qui, appunto, parte questo circolo vizioso conosciuto come Doomscrolling.

Come si può evitare il Doomscrolling?

Visto che alla fin dei conti questo sintomo parte sempre dall’utente in sé, tutto quello che bisogna fare è evitare d’interagire con notizie negative. Quando il social network si “fissa” nel proporre questi contenuti, basta interagire con altri finché il contenuto all’interno della Home non cambierà definitivamente.

Se però ci si sente ancora piuttosto in difficoltà e si riesce ad uscire dal giro, tutto quello che bisogna fare è distanziarsi dal social network. Non serve nemmeno eliminare il proprio account: tutto quello che bisogna fare è poggiare via il proprio Smartphone, lasciar perdere di entrare nel sito, eliminare l’App se necessario. Bisogna insomma cercare di disintossicarsi dal social network, smettendo totalmente l’interazione con il sito. Tagliare insomma tutto ciò che non porta più gioia, almeno per un po’ di tempo.

Questo ovviamente non ripulisce l’algoritmo, il quale continuerà comunque a riportare notizie negative di tanto in tanto. Ma d’altro canto si può anche constatare che alla fin dei conti si può cambiare l’abitudine dell’algoritmo guardando altro.

Eliminare l’account cambia potenzialmente qualcosa? Sì e no. Come già detto, i social network come Facebook controllano i cookie che sono condivisi fra più siti. Più siti vengono visitati su una particolare tematica (e i cookie vengono accettati) più Facebook sa i nostri gusti – e in questo caso quelli molto personali, al di fuori del semplice account. Come tale per prevenire il Doomscrolling, bisogna sempre ripeterlo, bisogna sempre partire dalla persona in sé!

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